Controversa decisione della Federcalcio: è giusto graziare Lukaku? scopriamo i motivi della decisione di Gravina.
In un sorprendente atto di clemenza, il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha deciso di graziare in modo eccezionale e straordinario l’interista Romelu Lukaku. L’attaccante era stato precedentemente espulso per seconda ammonizione in seguito a una reazione ai cori razzisti provenienti dalla curva juventina durante la semifinale di andata di Coppa Italia, venendo poi squalificato per una giornata.
La decisione di Gravina è stata presa sulla base del principio della lotta ad ogni forma di razzismo, elemento fondamentale dell’ordinamento sportivo. Lukaku è quindi di nuovo disponibile per la partita di ritorno tra Inter e Juventus in programma mercoledì.
La decisione presa
Il provvedimento è stato adottato dal numero uno della Figc dopo aver preso in esame il dispositivo della Corte Sportiva di Appello. Che aveva confermato la sanzione inflitta dal Giudice Sportivo a seguito dell’espulsione di Lukaku. È emerso in modo inequivocabile dalla relazione della Procura Federale che il calciatore è stato oggetto, in più occasioni, di gravi, ripetute e deprecabili manifestazioni di odio e discriminazione razziale. Tali comportamenti potrebbero giustificare azioni formalmente non regolamentari, come quelle valutate dal direttore di gara nel caso dell’espulsione del giocatore.
Il principio della lotta ad ogni forma di razzismo è uno dei pilastri dell’ordinamento sportivo, sia a livello internazionale che nazionale. Gravina ha quindi ritenuto che, alla luce dell’applicabilità generale dell’art. 43 del Codice di Giustizia Sportiva a tutte le fattispecie sanzionatorie, vi fossero gravi ragioni per concedere in via eccezionale e straordinaria la grazia in relazione alla squalifica inflitta a Lukaku.
Con questo gesto, la Federcalcio manda un messaggio forte e chiaro contro il razzismo e a favore dell’integrità del gioco. Lukaku, uno dei migliori attaccanti del calcio mondiale, tornerà quindi in campo per difendere i colori dell’Inter e per combattere, insieme ai suoi compagni e a tutto il mondo del calcio, contro ogni forma di discriminazione.
